Una latteria, un rifugio.



I miei nonni possedevano una latteria in via Porta Dipinta, proprio di fronte alla fontana del Pozzo Bianco.

Al banco di alternavano nonno Ettore, nonna Adele e mia zia Linda, la mia preferita. Forse perché era giovane (quando ero un bambino lei era ancora una signorina), forse perché mi trascinava in tutti i suoi impegni con le amiche, per me era diventata una seconda mamma. 
Era la sorella più giovane di mia madre ed io il primo nipote.

Quando accadevano baruffe con gli amichetti di giochi, la latteria era il mio rifugio sicuro e inattaccabile. 

Era la, tra il bidone del latte ( a quel tempo lo si comprava portando il proprio contenitore nel quale veniva versato con un mestolo graduato ), i vasi ripieni di caramelle colorate e le barrette di cioccolato autarchico.




Sempre sorridente e pronta ad intervenire in difesa del suo piccolo Alberto.

Così per tanti anni, poi Linda si sposò con Bruno e, per un breve tempo emigrò con il marito in Belgio (nel dopoguerra trovare lavoro in Italia, per un reduce da un campo di prigionia, non era semplice). Ritornò incinta e nacque Fiorella che ben presto, oltre che cugina, divenne mia amica.
Poi seguirono Lori e Pino.

Riprese la sua attività nella latteria mentre Bruno veniva assunto dalla Società Orobia, fornitrice di energia elettrica nella bergamasca.

Da allora fu la "musa ispiratrice" di tutte le attività che Bruno, instancabile fonte di iniziative; di volta in volta metteva in campo. 

Inizialmente la costruzione della nuova casa in Valverde, poi l'incubatoio, da lui concepito e realizzato in cantina, successivamente l'avventura della "coperta elettrica", ancora oggi in commercio grazie alla cessione del brevetto.

Da non dimenticare l'impresa più importante e non solo per la dimensione ma altresì per il fatto che l'opera fu interamente realizzata da Bruno: la costruzione di un villaggio turistico a Brancaleone, "Camping Africa", in Calabria. Purtroppo, quest'ultima avventura finì male a causa dell'intromissione di una cosca della mafia locale.


Linda e Bruno decisero di non interrompere la loro vita avventurosa, dedicandosi al turismo vagabondo. Con un automezzo, adibito a Camper su indicazioni dell'instancabile "vulcanico" zio, iniziarono a trascorrere il periodo invernale nelle calde terre dell'Africa, avventurandosi in località che non erano sicuramente meta di Tour Operator.

Sempre assieme, nella buona e nella cattiva sorte, condividendo difficoltà e gioie con Linda resistente come una roccia.

Settant'anni di matrimonio, una vita insieme.

Ciao zia Linda, Bruno ti stava aspettando. Le autostrade del cielo ora sono tutte vostre.



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